"Tolkien. Uomo, Professore, Autore" è la prima esposizione ufficiale allestita in Italia per raccontare e celebrare l'autore che più di ogni altro è stato, e continua ad esserlo, fonte d'ispirazione per l'immaginario contemporaneo. Ancor prima di ogni altra cosa, Tolkien rappresenta il più efficace creatore – o meglio, sub-creatore, come amava definirsi – di un mondo secondario completo dentro il quale far vivere storie, luoghi, lingue e protagonisti tanto credibili agli occhi del lettore come se fossero realmente accaduti nel mondo primario in un'avvincente e coerente storia alternativa. La mostra italiana si collega idealmente alle più importanti esposizioni che, nell'ultimo decennio, hanno celebrato l'opera del grande scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien: "Tolkien: Maker of Middle-Earth" della Bodleian Library di Oxford (2018); "Tolkien, Voyage en Terre de Milieu" promossa dalla Bibliothèque nationale de France a Parigi (2019) e "J.R.R. Tolkien: The Art of the Manuscript" della Marquette University's Raynor Memorial Libraries e The Haggerty Museum of Art a Milwaukee, nel Wisconsin (2022). E se gli allestimenti di Oxford, Parigi e Milwaukee hanno raccontato principalmente il Tolkien scrittore, sub-creatore e artista, esponendo appunti e manoscritti dei suoi lavori affiancando l'arte che egli stesso creò per dar immagine alla parola, nel pensare "Tolkien. Uomo, Professore, Autore" si è inteso raccontare Tolkien nella sua totalità di uomo, professore e autore. Tre aspetti che non possono essere separati poiché in lui convissero in armonia il ruolo di figlio, studente, padre e amico con quello di formatore e collega e, caposaldo della sua esistenza, di narratore.
È un cammino che narra i primi anni di vita di Tolkien, la famiglia di origine, gli amici, il dramma della Grande Guerra e poi il mondo oxoniense con i suoi College e le menti più brillanti che li abitano, di cui Tolkien è tra i massimi rappresentanti. Ancora, la sua produzione accademica, la passione per la letteratura medievale e norrena e i suoi amici, colleghi e studenti con i quali condivise lo studio o semplici momenti di pura convivialità. Un racconto espositivo che giunge alla punta dell'iceberg, la sua produzione letteraria: i romanzi più celebri, Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, i saggi brevi e il mondo secondario popolato da personaggi nati dalla sua mente e poi magistralmente raccontati dalla sua penna. Un viaggio visivo indicato dalle centinaia di edizioni dei suoi libri pubblicati in tutto il mondo, dall'Armenia al Giappone e da Cuba al Sudafrica, e in tutte le lingue parlate e anche quelle meno conosciute, come il cornico, l'hawaiano, il latino o il gaelico.
A dimostrazione di quanto Tolkien sia capace di parlare a tutti senza nessuna distinzione di pelle, lingua, credo e cultura.
Grande spazio all'arte ispirata a Tolkien con un'esposizione di forte impatto curata da Davide Martini, collezionista e direttore artistico del Greisinger Museum, che vede raccolte opere dei più grandi artisti tolkieniani al mondo da Alan Lee ai fratelli Hildebrandt, da Roger e Linda Garland a Ted Nasmith, da Tim Kirk a Ralph Bakshi.
Al fianco di questi percorsi si racconta il rapporto di Tolkien e della sua famiglia con l'Italia, dal suo viaggio a Venezia e Assisi nel 1955 al legame che il nostro Paese ha, fin da subito, allacciato con il professore di Oxford e i suoi cari. A conclusione del percorso si rivela la grande influenza che Tolkien ha sull'arte, sul cinema, sul mondo dei fumetti, dei giochi e della musica, a dimostrazione di quanto il suo universo narrativo sia profondamente interconnesso con la nostra realtà.
Un lungo viaggio voluto e avviato dal già Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, interlocutore sensibile ed entusiasta a cui va la gratitudine di lettori e appassionati per aver sostenuto la più importante esposizione mai proposta in Italia che nelle prime tappe di Roma (Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, 16 novembre 2023 - 11 febbraio 2024), Napoli (Palazzo Reale,16 marzo - 2 luglio 2024) e Venaria Reale (La Venaria Reale, 19 ottobre 2024 -16 febbraio 2025) ha fatto registrare diverse centinaia di migliaia di visitatori. Un progetto che prosegue nell'imponente Palazzo della Cultura di Catania grazie al riconfermato interesse del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
L'esposizione ha richiesto impegno, rigore scientifico, ricerca e soprattutto il prezioso supporto di enti italiani, inglesi, belgi e svizzeri che hanno concesso diritti e prestiti, ma anche gli sforzi e l'entusiasmo di studiosi che hanno investito il loro tempo affinché si potesse raggiungere il risultato di stupire e incuriosire il visitatore, ma soprattutto di spingerlo a conoscere meglio Tolkien e a leggere, o rileggere, le sue opere.
"Tolkien. Uomo, Professore, Autore" è la sintesi delle disponibilità di chi ha contribuito nel renderla speciale che qui vorrei sentitamente ringraziare. La Tolkien Estate, in particolare Cathleen Blackburn, l'organismo che rappresenta gli eredi dello scrittore e ha la titolarità esclusiva a livello mondiale sulle autorizzazioni per tutto ciò che concerne
J.R.R. Tolkien, la sua famiglia e la sua eredità letteraria; Catherine McIlwaine, Tolkien Archivist alla Bodleian Library, per la riproduzione del materiale esposto; l'Università di Oxford, che fin dai nostri primi passi in questo complesso percorso ha creduto nel progetto; l'Oratorio di San Filippo Neri a Birmingham, per averci permesso di mostrare al pubblico il preziosissimo materiale appartenuto alla madre di Tolkien, Mabel, per la prima volta esposto fuori dall'istituto. Se queste collaborazioni sono state possibili è soprattutto grazie a Giuseppe Pezzini, professore al Corpus Christi College dell'Università di Oxford, di cui mi onoro esser amico e con cui condivido da anni la passione per gli studi su Tolkien.
Il professor Pezzini è stato tra i primi a imbarcarsi in questa meravigliosa impresa, svolgendo il ruolo di rappresentante ufficiale e supervisore della prestigiosa Università nella quale insegna, intermediario con l'Oratorio di Birmingham, co-autore di molti dei testi presenti nel catalogo e nella mostra assieme a chi scrive e ad Adriano Monti Buzzetti Colella. Quest'ultimo, figura instancabile e preziosissima per la redazione dei contenuti letterari.
Un esplicito attestato di gratitudine va al Venerabile Collegio Inglese di Roma, resosi disponibile a prestare la documentazione cartacea e fotografica relativa agli anni in cui uno dei figli di Tolkien, John Francis, fu loro seminarista; alla Tolkien Society, di cui mi onoro esser membro, per aver concesso di arricchire l'itinerario espositivo con due lettere originali di Tolkien e della moglie Edith; alla King Edward's School di Birmingham e a John Garth, tra i più importanti biografi di Tolkien, per il benestare alla riproduzione del filmato Tolkien's Great War; alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, per tutto il materiale concernente il rapporto intercorso con la Allen & Unwin nei due tentativi di pubblicare Il Signore degli Anelli in Italia già nel 1955 e poi ancora nel 1962; alla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, per la copia del libro Beowulf: The Monsters and Critics di Tolkien appartenuta a Benedetto Croce; alla casa editrice Astrolabio-Ubaldini Editore, per i preziosi documenti d'archivio che ricostruiscono la genesi della prima edizione italiana de La Compagnia dell'Anello del 1967; alla casa editrice Bompiani, per la collaborazione nell'utilizzo espositivo di estratti dei libri di Tolkien; al Greisinger Museum di Jenins, Svizzera, e al suo fondatore, Bernd Greisinger, per il prestito delle opere d'arte e di alcuni rari libri conservati in quello che è il più importante museo privato al mondo dedicato a Tolkien. E ancora, alla Warner Bros Italia, che ha concesso il permesso per la riproduzione della pluripremiata trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson; e alla BBTEK della Repubblica di San Marino, per la grande scultura che raffigura Bilbo Baggins. A loro si uniscono i prestatori privati che non hanno fatto mancare il loro prezioso supporto: padre Guglielmo Spirito, per le fotografie scattate da Tolkien e sua figlia Priscilla durante il viaggio in Italia nel 1955 e alcune cartoline comprate dai Tolkien e mai utilizzate; Linda Garland, per il prestito delle opere del compianto marito e collega Roger, illustratore di molte copertine inglesi dei libri di Tolkien negli anni Ottanta; Fabio Celoni, storico e celebrato disegnatore della Disney, per le tavole originali di un progetto di adattamento a fumetti de Il Signore degli Anelli, che si spera un giorno possa trovare realizzazione; Matteo Luteriani, editore della Luni; Matteo Moruzzi, per alcune lettere di Tolkien e un suo splendido ritratto; Veronica "Veerena" Stima, per gli abiti ispirati a Il Signore degli Anelli.
Accanto a quello dei prestatori pubblici e privati, il merito per la riuscita della mostra "Tolkien. Uomo, Professore, Autore" va anche a chi ha contributo con il lavoro autoriale, con il coinvolgimento di studiosi e protagonisti della storia tolkieniana italiana in diversi campi: Adriano Monti Buzzetti Colella e Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni, Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco De Turris, Paolo Paron e Ninni Dimichino.
Sento inoltre di dover ringraziare chi ha con me condiviso ogni singolo momento di questa bellissima avventura, chi mi ha supportato
e aiutato nei momenti difficili – come nel Signore degli Anelli Sam ha fatto con Frodo – attraverso il confronto, la discussione e la condivisione. Il co-curatore Alessandro Nicosia, figura poliedrica capace di trovare sempre una soluzione e dalla grandissima professionalità; Emanuele Merlino e Alberto Spampinato, i quali ben sanno la gratitudine che gli riconosco e la stima che per loro nutro; Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini e Federica Nicosia, compagni di viaggio che con me rappresentano l'anima concettuale della mostra, sempre pronti a contribuire con proposte, a supportare ogni scelta e a riportare sulla strada maestra quando ci s'imbatteva in percorsi secondari, che seppur stimolanti, rischiavano di far perdere la bussola. Se a me va ascritto ogni mancanza ed errore, a loro vanno riconosciuti merito e lode.
Infine, un pensiero carissimo va alla mia famiglia per la pazienza e la comprensione con cui mi hanno sostenuto.
Concludo queste mie riflessioni con le parole che Priscilla Tolkien, figlia del Professore scomparsa nel 2022 con la quale ho intrattenuto scambi epistolari per quasi due decenni, mi riservò in una lettera in occasione dei cinquant'anni della pubblicazione de Il Signore degli Anelli: […] come figlia di John Ronald Reuel Tolkien posso solo ripetere il commento attonito di mio padre davanti al suo successo ottenuto in vita, e la sua gratitudine per aver toccato la vita di così tante persone con la forza della sua scrittura. Tanta gratitudine da parte sua può essere notata nelle parole di Niggle in "Foglia", quando contempla il suo dipinto ormai completato e divenuto parte del suo paesaggio: È un dono. […] Continuando a leggere i suoi libri, si aiuta anche a conservare alcune cose passate e la cultura che ha alimentato gli studi di mio padre e il suo modo di narrare storie.
Se anche "Tolkien. Uomo, Professore, Autore" continuerà a rivelarsi in qualche modo "un dono" per chi ama questo grande autore che ha "toccato la vita di così tante persone con la forza della sua scrittura", il nostro tempo e il nostro impegno saranno stati ben impiegati.
Oronzo Cilli
Curatore della mostra