Roberto Saviano: una voce filosofica nel caos contemporaneo

24.11.2024

Roberto Saviano, noto per la sua coraggiosa denuncia della criminalità organizzata e per il suo impegno civile, ci offre una riflessione profonda e dolorosa sulla condizione umana. La sua considerazione sulla scoperta di Lucy, l'Australopithecus afarensis, non è solo un'osservazione scientifica, ma una meditazione filosofica sulla nostra evoluzione e sul destino della nostra specie.



Lucy: un riflesso della nostra umanità

Lucy venne ritrovata il 24 novembre del 1974 nei pressi del villaggio di Hadar in Etiopia. Piccola, alta solo 1.07 metri e pesante meno di 30 chili, Lucy era in grado di estendere le ginocchia e camminare in posizione eretta. Il suo corpo era completamente ricoperto di peli, e i suoi denti erano quelli di un onnivoro, con una dieta basata sulla raccolta di erba, frutta, insetti e lucertole. Morì giovane, vicino a una palude, forse per sfinimento o per una caduta da un albero, e il suo corpo si fossilizzò nel fango, per essere ritrovato 3.2 milioni di anni dopo.

Oh piccola Lucy, a vederti disegnata da @taninoliberatore sembri di una bellezza rara che non può appartenere ai Sapiens, una bellezza libera dalle fantasie crudeli. Sei progenitrice di una razza che ha calpestato questo pianeta con una violenza e una dissennatezza senza pari. Non ne hai colpa, eppure da te discende l'Homo, questa razza maledetta. Studiando le tue ossa, i Sapiens hanno capito che camminare eretti non fosse una conseguenza dell'espansione del cervello, ma una caratteristica primaria nell'evoluzione degli ominidi.
Se solo io potessi non appartenere al genere in cui sono nato, se solo Lucy non ci fosse stata evoluzione, se le creature fossero rimaste come te, se dall'Australopithecus non si fosse arrivati all'Habilis, all'Erectus e poi all'Homo sapiens, questo pianeta sarebbe bellissimo. Purtroppo, da quando hai smesso di respirare vicino alla pozzanghera africana, ciò che è disceso da te è una razza violenta e famelica, in una competizione perenne pronta a distruggere persino la propria tana per ottenere profitto.
Profitto? Nulla di simile esisteva nella comunità in cui, cara Lucy, vivevi. Ma sapere che nel mio DNA Sapiens ci sia un pezzo della creatura che sei stata mi fa sentire meno ammorbato d'appartenere alla bruttissima, glabra, razza umana.
Lucy ci ricorda che, nonostante le nostre conquiste, siamo ancora legati a un passato primordiale. La sua esistenza ci invita a riflettere sulla nostra evoluzione e sulle scelte che facciamo come specie. Forse, riconoscendo la nostra eredità e imparando dalle nostre origini, possiamo aspirare a un futuro più armonioso e rispettoso del pianeta che condividiamo.

 

Roberto Saviano


La tristezza della consapevolezza

Roberto ci invita a riflettere su come l'evoluzione, che ha portato alla nascita dell'Homo sapiens, abbia anche generato una razza capace di immense crudeltà e distruzione. La scoperta di Lucy, con la sua bellezza primordiale e la sua innocenza, diventa un simbolo di ciò che l'umanità ha perso nel suo cammino verso il progresso. Lucy rappresenta una forma di vita che, pur nella sua semplicità, era in armonia con il suo ambiente, priva delle complessità e delle contraddizioni che caratterizzano la nostra esistenza moderna.

La critica al profitto

Uno dei temi centrali nella riflessione di Saviano è la critica al profitto come motore della società contemporanea. Egli osserva come la ricerca incessante del guadagno abbia portato l'umanità a distruggere il proprio habitat e a perpetuare ingiustizie e disuguaglianze. In questo contesto, la figura di Lucy diventa un monito: un richiamo a un tempo in cui la vita era guidata da necessità più semplici e genuine, piuttosto che dall'accumulo di ricchezze.

La nostalgia di un'innocenza perduta

Saviano esprime una profonda nostalgia per un'innocenza perduta, un'epoca in cui l'umanità non era ancora corrotta dal desiderio di dominio e sfruttamento. La sua riflessione ci invita a considerare se il progresso che abbiamo raggiunto valga davvero il prezzo che abbiamo pagato in termini di degrado ambientale e morale. La bellezza di Lucy, come descritta da Saviano, è una bellezza libera dalle fantasie crudeli, una bellezza che non appartiene ai Sapiens ma che ci ricorda ciò che potremmo essere se solo scegliessimo di vivere in armonia con la natura e con gli altri esseri umani.

La sfida della consapevolezza

La consapevolezza della nostra eredità e delle nostre responsabilità è una sfida che Saviano ci lancia. Egli ci invita a riconoscere che, nonostante le nostre conquiste, siamo ancora legati a un passato primordiale e che dobbiamo imparare dalle nostre origini per costruire un futuro più giusto e sostenibile. La sua riflessione è un appello a riscoprire la nostra umanità, a trovare un equilibrio tra il progresso e il rispetto per la vita in tutte le sue forme.

Roberto Saviano, con la sua lucida e nobile considerazione, ci offre una visione filosofica che va oltre la semplice denuncia delle ingiustizie. Egli ci invita a riflettere sulla nostra condizione di esseri umani, sulla nostra evoluzione e sulle scelte che facciamo come specie. La sua voce, nel caos contemporaneo, è un richiamo alla consapevolezza e alla responsabilità, un invito a costruire un mondo in cui la bellezza e l'innocenza di Lucy possano ancora trovare spazio.



Roberto Saviano: la voce della verità

Roberto Saviano, nato il 22 settembre 1979 a Napoli, è uno scrittore, giornalista, sceneggiatore e conduttore televisivo italiano.

Figlio di Luigi Saviano, un medico originario di Frattamaggiore, e di Miriam Haftar, ebrea ligure, Saviano cresce a Caserta. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico "Armando Diaz" di Caserta, si laurea in Filosofia all'Università Federico II di Napoli.

Gli inizi della carriera

Saviano inizia la sua carriera giornalistica a 23 anni, scrivendo per testate come "Diario", "Il Manifesto", "Pulp", "Corriere del Mezzogiorno" e "Nazione Indiana". Nel marzo del 2006 pubblica il suo romanzo non-fiction "Gomorra - Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra", un'inchiesta esplorativa sulla criminalità organizzata in Italia, in particolare la camorra. Il libro ottiene un successo straordinario, vendendo quasi tre milioni di copie solo in Italia e venendo tradotto in oltre cinquanta paesi.

Il successo di "Gomorra"

Dal romanzo viene tratto uno spettacolo teatrale e un film diretto da Matteo Garrone, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes. Tuttavia, il successo di Saviano è accompagnato da minacce di morte da parte dei clan camorristici, costringendolo a vivere sotto scorta dal 13 ottobre 2006.

La vita sotto scorta

La vita sotto scorta è stata una sfida costante per Saviano, ma nonostante le difficoltà, ha continuato a scrivere e a denunciare le ingiustizie. Ha collaborato con numerose testate giornalistiche internazionali, tra cui "The Washington Post", "The New York Times", "El País", "Die Zeit" e "Der Spiegel".


Nel 2008, Saviano riceve il titolo di Membro Onorario dell'Accademia di Belle Arti di Brera e il Diploma di Alta Qualificazione in Comunicazione ed Educazione Artistica, il più alto riconoscimento conferitogli da una università.

Altri lavori e riconoscimenti

Oltre a "Gomorra", Saviano ha pubblicato numerosi altri libri, tra cui "ZeroZeroZero", "Piranhas" e "La paranza dei bambini". Ha anche lavorato come sceneggiatore per film e serie televisive, contribuendo a portare la sua visione critica e realistica sul mondo della criminalità organizzata.

L'impegno civile

Saviano è noto non solo per il suo lavoro letterario, ma anche per il suo impegno civile. Ha partecipato a numerose manifestazioni e iniziative a favore della legalità e della giustizia sociale, diventando una voce influente nella lotta contro la criminalità organizzata.

 

Roberto Saviano è una figura di spicco nella cultura italiana contemporanea, la cui opera ha avuto un impatto significativo sulla consapevolezza pubblica e sulla lotta contro la criminalità organizzata. La sua vita e il suo lavoro sono testimonianze della potenza della parola e dell'importanza dell'impegno civile.

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