I presunti ricordi di vite precedenti offrono uno spunto affascinante per riflettere sulla complessità della mente umana e sui meccanismi della memoria. Sebbene molti di questi ricordi possano rivelarsi essere distorsioni o false memorie, essi testimoniano la potente capacità dell'immaginazione di creare mondi significativi e duraturi. Riconoscere...
Osiride: Il Dio che ha conquistato l’Eternità
Nell'antico Egitto, tra le sabbie del tempo e le acque del Nilo, sorge la leggenda di Osiride, il dio che ha sfidato la morte e ha regnato sull'aldilà. La sua storia è un intreccio di mistero, magia e mitologia, che continua a incantare e ispirare.
Osiride, il Faraone Divino
Osiride, noto anche come Usiride o Asar, era una divinità egizia di prim'ordine, membro dell'Enneade e faraone mitico. Inventore dell'agricoltura e della religione, Osiride ha civilizzato l'umanità, insegnando l'arte della coltivazione e il rispetto per le leggi divine.
La Tragedia e la Triunfante Resurrezione
La sua esistenza fu segnata da un tragico destino: assassinato dal fratello minore Seth, il suo corpo fu smembrato e disperso lungo il Nilo. Ma l'amore trascende la morte, e grazie alle pratiche magiche delle sorelle Iside e Nefti, Osiride tornò in vita. Questo atto di resurrezione non solo gli garantì la signoria sul mondo dei morti ma lo elevò a simbolo di rinascita e rigenerazione.
Osiride e il Ciclo della Vita
Associato alle inondazioni benefiche del Nilo, Osiride divenne anche il dio della fertilità, rappresentando il ciclo eterno di morte e rinascita che si rifletteva nella natura stessa. Ogni anno, come il Nilo donava nuova vita alla terra, così Osiride prometteva rinascita spirituale nell'aldilà.
Un Culto che Trascende il Tempo
Il culto di Osiride raggiunse il suo apice ad Abido, divenuta la città sacra dedicata a lui durante il Medio Regno. La sua influenza si estese oltre i confini egizi, arrivando fino a Roma, dove fu venerato fino all'ascesa del Cristianesimo.
Osiride Oggi: Un Eroe per i Giovani
Per i giovani di oggi, Osiride rappresenta il coraggio di affrontare l'ignoto e la capacità di trasformare le avversità in opportunità. La sua storia è un inno alla resilienza e all'eterno ciclo di vita, morte e rinascita che ci circonda.
Osiride, con la sua epica saga di amore, tradimento e redenzione, continua a essere una fonte di ispirazione. La sua eredità vive nelle storie che raccontiamo, nei valori che condividiamo e nella speranza che nutriamo per il futuro. Che la sua leggenda sia una guida per tutti noi, giovani esploratori dell'eternità.
Iside e Nefti sono figure centrali nella mitologia egizia, entrambe sorelle e divinità con ruoli complementari e profondamente intrecciati.
Iside: La Dea dell'Amore e della Maternità
Iside, conosciuta anche come Aset o Isis, è una delle dee più venerate dell'antico Egitto. Rappresenta l'amore, la magia, la guarigione e, soprattutto, la maternità. È la moglie devota di Osiride e madre di Horus, il dio falco. La sua dedizione e il suo ingegno sono leggendari: dopo l'assassinio di Osiride, Iside viaggiò per tutto l'Egitto alla ricerca dei pezzi del corpo del marito. Con l'aiuto di Nefti, riuscì a ricomporre il corpo di Osiride e a resuscitarlo attraverso la magia. Questo atto non solo ha permesso a Osiride di diventare il signore dell'aldilà, ma ha anche simboleggiato la vittoria della vita sulla morte.
Nefti: La Protettrice dell'Oltretomba
Nefti, spesso rappresentata insieme a Iside, è la dea dell'oltretomba, della morte e dei lamenti funebri1. È la figlia più giovane di Geb e Nut e sposa di Seth, il dio del caos e della distruzione. Nonostante il suo matrimonio con Seth, Nefti è alleata di Iside e aiuta nella ricerca e nella ricostruzione di Osiride. In alcuni racconti, Nefti è anche la madre di Anubi, il dio che guida le anime nell'aldilà, concepito con Osiride o Seth.
Il Legame Indissolubile tra Iside e Nefti Iside e Nefti sono spesso chiamate "le due sorelle" o "le due vedove", simboleggiano insieme il ciclo della vita e della morte. Mentre Iside è associata alla nascita e alla rinascita, Nefti è legata al mondo dei morti e alla protezione delle anime. Insieme, queste due dee rappresentano un equilibrio fondamentale nella religione egizia e sono essenziali per il viaggio dell'anima verso l'aldilà.
La storia di Iside e Nefti è un ricco tessuto di amore, lealtà, magia e mistero. La loro influenza si estende ben oltre i confini della mitologia, toccando temi universali di famiglia, sacrificio e la speranza di una vita oltre la morte. Per i giovani lettori, Iside e Nefti possono essere viste come simboli di forza interiore e della capacità di affrontare le avversità con coraggio e determinazione.
Anubi, nella mitologia egizia, aveva un ruolo cruciale nell'aldilà. Era conosciuto come il protettore delle necropoli e dei cimiteri, e aveva il compito di accompagnare le anime dei defunti nell'oltretomba. Anubi era anche responsabile della mummificazione e veniva invocato durante le cerimonie funerarie.
Era rappresentato con il corpo di uomo e la testa di sciacallo, e uno dei suoi compiti più importanti era quello di pesare il cuore dei defunti nella "Sala delle due Verità". Durante questo processo, noto come psicostasia, il cuore del defunto veniva posto su una bilancia di fronte alla piuma di Maat, simbolo di verità e giustizia. Se il cuore era più leggero o uguale al peso della piuma, l'anima poteva accedere al regno di Osiride; in caso contrario, veniva consumato da Ammit, la divinità con la testa di coccodrillo.
Anubi era considerato il custode delle porte dell'aldilà, come descritto nel Papiro del Louvre n. 3279 di epoca tolemaica, dove il defunto implora Ra affinché Anubi gli apra le porte dell'Ade.
Nell'aldilà egizio, molte divinità avevano ruoli specifici e contribuivano al viaggio dell'anima dopo la morte. Oltre ad Anubi, alcune delle divinità più importanti includevano:
- **Osiride**: Era il dio dell'oltretomba e giudice dei morti. Gli egizi credevano che governasse il regno dei morti e che offrisse la rinascita alle anime giuste.
- **Iside**: Sorella e moglie di Osiride, era la dea della magia e dei segreti. Aveva un ruolo cruciale nel mito di Osiride e nel processo di resurrezione.
- **Horus**: Figlio di Osiride e Iside, era associato alla protezione e alla regalità. Era spesso rappresentato come un falco o come un uomo con la testa di falco.
- **Maat**: Dea della verità, dell'ordine e della giustizia. La sua piuma era usata nella psicostasia per pesare il cuore dei defunti.
- **Thoth**: Dio della saggezza e della scrittura, era spesso rappresentato come un uomo con la testa di ibis o di babbuino. Si diceva che registrasse i risultati della psicostasia.
- **Ammit**: Una divinità con parti di leone, ippopotamo e coccodrillo, era conosciuta come "colei che divora" e consumava i cuori dei morti che non superavano la prova della bilancia.
Queste sono solo alcune delle divinità coinvolte nell'aldilà egizio, ma il pantheon egizio era vasto e complesso, con molte altre figure minori che avevano ruoli specifici nel viaggio dell'anima verso l'eternità.
Continua..
Quando si parla della metafora dell'ostrica, la mente corre inevitabilmente alle opere di Giovanni Verga, il celebre autore verista. Tuttavia, questa metafora va oltre la semplice immagine delle perle trovate nelle ostriche. È una riflessione profonda sulla vita, la sofferenza e la resistenza.
Cantico dell’umiltà
Ogni pittore del passato presente e futuro
(lettera aperta agli scribacchini di turno con tanto di barba e testa d'uovo)