Loredana Pettinati: una visionaria del turismo di lusso

17.09.2024
Loredana Pettinati è una figura di spicco nel settore del turismo di lusso, attualmente ricoprendo il ruolo di Senior Travel Trade Director presso Red Sea Global. La sua carriera è caratterizzata da una profonda passione per l'innovazione e la sostenibilità, elementi che ha saputo integrare nei suoi progetti più ambiziosi.

Il progetto Red Sea Global

Red Sea Global è uno dei progetti più ambiziosi dell'Arabia Saudita, parte integrante della Vision 2030, un piano strategico volto a diversificare l'economia del Paese e ridurre la dipendenza dal petrolio. Questo progetto mira a trasformare la costa del Mar Rosso in una destinazione turistica di lusso, con un forte focus sulla sostenibilità e la rigenerazione ambientale.

Fase uno: un inizio promettente

La prima fase del progetto, che si completerà entro il 2024, prevede la costruzione di 16 hotel di catene internazionali di lusso, tra cui Six Senses, St. Regis e Ritz Carlton, oltre a 400 residenze private. L'obiettivo è di attrarre circa 300.000 ospiti all'anno1. Questa fase iniziale rappresenta solo l'inizio di un piano più ampio che vedrà la creazione di un totale di 50 hotel e mille residenze entro il 2030.



Sostenibilità e innovazione

Uno degli aspetti più rivoluzionari del progetto è il suo impegno verso la sostenibilità. Red Sea Global sarà alimentato al 100% da energie rinnovabili, con l'installazione della più grande batteria di stoccaggio al mondo per garantire un approvvigionamento energetico continuo. Inoltre, solo l'1% del territorio sarà sviluppato, mentre il resto sarà preservato come riserva naturale.


Negli ultimi anni, l'Arabia Saudita ha intrapreso una serie di riforme significative che stanno cambiando la vita delle donne nel paese. Questi cambiamenti sono parte integrante della Saudi Vision 2030, un piano strategico volto a modernizzare l'economia e la società saudita.
 

Cambiamenti nelle regole e nelle leggi

Uno dei cambiamenti più importanti è stato l'abolizione della necessità del permesso di un tutore maschile per viaggiare. Dal 2019, le donne saudite possono ottenere passaporti e viaggiare all'estero senza il consenso di un parente maschio. Questo rappresenta un passo enorme verso l'autonomia personale. Inoltre, le donne possono ora guidare. Dal 2018, il divieto di guida per le donne è stato revocato, permettendo loro di ottenere una patente e guidare senza la presenza di un tutor maschio. Questo ha aperto nuove opportunità di lavoro e mobilità.

Partecipazione economica e sociale

La partecipazione delle donne alla forza lavoro è aumentata significativamente. Nel 2015, solo il 13% delle donne saudite faceva parte della forza lavoro, ma questo numero è salito al 24,6% nel 20193. Il piano Vision 2030 mira ad aumentare ulteriormente questa percentuale al 30% entro il 2030.

Le donne saudite possono ora aprire attività commerciali senza il consenso di un tutore maschio, un cambiamento che sta favorendo l'imprenditorialità femminile. Inoltre, le donne possono partecipare a eventi sportivi e culturali, frequentare cinema e stadi, e persino arruolarsi nelle forze armate.

Cambiamenti culturali e sociali

A livello culturale, c'è una maggiore apertura e accettazione del ruolo delle donne nella società. Le donne saudite possono ora partecipare a eventi pubblici e sociali, e ci sono meno restrizioni sul loro abbigliamento. Anche se l'abaya rimane comune, le donne hanno ora più libertà di scelta riguardo al loro guardaroba.

Sfide e critiche

Nonostante questi progressi, ci sono ancora sfide significative. La società saudita rimane fortemente conservatrice e molte delle nuove libertà sono ancora soggette a restrizioni sociali e culturali5. Inoltre, ci sono critiche riguardo alla velocità e alla portata delle riforme, con alcuni che ritengono che i cambiamenti siano più simbolici che sostanziali.

In sintesi, l'Arabia Saudita sta vivendo un periodo di cambiamento significativo per quanto riguarda i diritti e le libertà delle donne. Sebbene ci siano ancora molte sfide da affrontare, i progressi fatti finora rappresentano un passo importante verso una società più inclusiva e moderna.


Sostenibilità e innovazione: la rivoluzione verde dell'Arabia Saudita

L'Arabia Saudita, storicamente conosciuta per la sua dipendenza dal petrolio, sta vivendo una trasformazione epocale grazie a una serie di progetti innovativi e sostenibili. Al centro di questa rivoluzione c'è la Saudi Vision 2030, un ambizioso piano strategico volto a diversificare l'economia e ridurre la dipendenza dalle risorse petrolifere. Tra i progetti più significativi emergono NEOM, The Red Sea Project e Amaala, che rappresentano il futuro del turismo e dello sviluppo sostenibile nel Regno.

NEOM: La Città del Futuro

NEOM è forse il progetto più iconico e ambizioso della Saudi Vision 2030. Situata nella regione nord-occidentale dell'Arabia Saudita, NEOM si estenderà su un'area di 26.500 chilometri quadrati e sarà completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. La città sarà alimentata esclusivamente da energie rinnovabili e integrerà tecnologie avanzate per creare un ambiente urbano sostenibile e innovativo. NEOM non è solo una smart city, ma una "città cognitiva" dove l'intelligenza artificiale e i dati interagiranno con la popolazione per migliorare la qualità della vita.

The Red Sea Project: un paradiso sostenibile

Il Red Sea Project è un altro esempio di come l'Arabia Saudita stia puntando sulla sostenibilità. Questo progetto turistico di lusso coprirà un'area di 28.000 chilometri quadrati, con solo l'1% del territorio destinato allo sviluppo, mentre il resto sarà preservato come riserva naturale. Il progetto sarà alimentato al 100% da energie rinnovabili e includerà la più grande batteria di stoccaggio al mondo per garantire un approvvigionamento energetico continuo. Questo impegno verso la sostenibilità non solo proteggerà l'ambiente, ma offrirà anche un'esperienza unica ai visitatori.

Amaala: lusso e sostenibilità

Amaala è una destinazione ultra-lusso situata sulla costa nord-occidentale dell'Arabia Saudita. Il progetto si estenderà su oltre 4.000 chilometri quadrati e includerà 3.000 camere d'albergo, 700 residenze private e un'area commerciale con 200 punti vendita. Amaala sarà un esempio di come il lusso possa andare di pari passo con la sostenibilità, con un forte focus sull'uso di energie rinnovabili e sulla conservazione delle risorse naturali.

L'Arabia Saudita sta dimostrando che è possibile coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Progetti come NEOM, The Red Sea Project e Amaala non solo rappresentano il futuro del turismo e dello sviluppo urbano, ma sono anche un esempio di come l'innovazione possa essere utilizzata per creare un mondo più sostenibile. Con questi progetti, il Regno sta tracciando una nuova rotta verso un futuro più verde e prospero.


A PROPOSITO DI..

AlUla è una regione affascinante e ricca di storia situata a circa 1.100 chilometri da Riyadh, nell'Arabia Saudita nord-occidentale. Negli ultimi anni, è diventata un centro di grande interesse per le ricerche archeologiche, grazie agli sforzi della Royal Commission for AlUla (RCU), istituita nel 2017 per proteggere e valorizzare il patrimonio culturale della regione.

Scoperte archeologiche

AlUla ospita numerosi siti archeologici di grande importanza, tra cui Hegra (Madain Salih), il primo sito dell'Arabia Saudita a essere dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Questo sito è famoso per le sue tombe monumentali scolpite nella roccia dai Nabatei, una civiltà che prosperò nella regione circa 2.000 anni fa.

Recentemente, le ricerche archeologiche hanno portato alla luce nuove scoperte, tra cui antiche strutture in pietra risalenti al tardo periodo preistorico. Queste scoperte stanno contribuendo a riscrivere la storia della regione, dimostrando che AlUla non era solo un luogo di passaggio, ma un centro vitale per diverse civiltà nel corso dei millenni.

Importanza culturale

La regione di AlUla è stata abitata per oltre 200.000 anni, e le sue numerose oasi fertili hanno permesso lo sviluppo di antiche civiltà. Oltre ai Nabatei, la regione è stata anche la casa dei Lihyaniti, un'antica popolazione araba che ha lasciato numerose testimonianze della loro presenza, come le tombe rupestri e le iscrizioni.

Progetti futuri

La RCU sta lavorando per trasformare AlUla in un "museo vivente" attraverso il lancio di un portale online e l'organizzazione di mostre e festival culturali. Questi sforzi mirano a rendere la regione accessibile ai visitatori di tutto il mondo, promuovendo al contempo la conservazione del suo ricco patrimonio culturale.

AlUla rappresenta un tesoro nascosto del deserto arabico, con una storia che si estende per millenni. Le ricerche archeologiche in corso stanno rivelando sempre più dettagli su questo affascinante angolo dell'Arabia Saudita, contribuendo a una maggiore comprensione delle antiche civiltà che vi hanno prosperato.


Le ricerche archeologiche ad AlUla si integrano perfettamente con gli obiettivi più ampi dell'Arabia Saudita delineati nella Saudi Vision 2030. Questo piano strategico mira a diversificare l'economia del paese, ridurre la dipendenza dal petrolio e promuovere il turismo e la cultura come pilastri fondamentali dello sviluppo futuro.

Integrazione con lo sviluppo economico

Le scoperte archeologiche ad AlUla stanno contribuendo a trasformare la regione in una destinazione turistica di livello mondiale. La Royal Commission for AlUla (RCU) sta lavorando per sviluppare infrastrutture turistiche sostenibili che possano attirare visitatori da tutto il mondo, promuovendo al contempo la conservazione del patrimonio culturale. Questo non solo crea nuove opportunità economiche, ma aiuta anche a diversificare l'economia saudita, riducendo la dipendenza dalle risorse petrolifere.

Valorizzazione del patrimonio culturale

Le ricerche archeologiche stanno rivelando nuovi dettagli sulla storia della regione, contribuendo a una maggiore comprensione delle antiche civiltà che vi hanno prosperato2. Questo arricchisce il patrimonio culturale del paese e offre nuove opportunità per l'educazione e la ricerca. La creazione di musei e centri culturali, come il progetto del "Living Museum" di AlUla, permette ai visitatori di immergersi nella storia e nella cultura della regione.

Promozione del turismo sostenibile

Uno degli obiettivi principali della Saudi Vision 2030 è promuovere un turismo sostenibile. AlUla, con le sue numerose oasi e siti archeologici, è un esempio perfetto di come il turismo possa essere sviluppato in modo da preservare l'ambiente e il patrimonio culturale. La RCU sta implementando pratiche di turismo sostenibile per garantire che lo sviluppo della regione non comprometta le sue risorse naturali e culturali.

Collaborazioni internazionali

Le ricerche ad AlUla coinvolgono collaborazioni con università, istituti di ricerca e musei di tutto il mondo. Queste partnership internazionali non solo arricchiscono le ricerche, ma promuovono anche uno scambio culturale e scientifico che beneficia tutte le parti coinvolte. La presenza di esperti internazionali contribuisce a elevare il profilo della regione e a garantire che le ricerche siano condotte secondo i più alti standard scientifici.


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