Il coraggio di invecchiare
scritto da Abel Gropius
SU AWARENESS
I social media sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, offrendo innumerevoli opportunità di connessione e informazione. Tuttavia, il loro utilizzo presenta anche rischi significativi, soprattutto per i giovani. La proposta di Paolo Crepet di vietare l'uso dei social media fino ai 12 anni ci invita a riflettere sull'importanza di un uso consapevole e responsabile della tecnologia. Questo articolo esplora i vari aspetti del problema, offrendo riflessioni pedagogiche e filosofiche sulle nostre responsabilità di adulti e su come possiamo proteggere le nuove generazioni dai pericoli del mondo digitale e soprattutto da noi stessi (noi cosiddetti adulti) e dalle nostre ormai malsane abitudini.
Dovremmo essere noi, per primi, ad essere educati.
I social media sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, offrendo innumerevoli opportunità di connessione e informazione. Tuttavia, il loro utilizzo presenta anche rischi significativi, soprattutto per i giovani e per i più piccoli. La proposta di Paolo Crepet di vietare l'uso dei social media fino ai 12 anni ci invita a riflettere sull'importanza di un uso consapevole e responsabile della tecnologia. Questo articolo esplora i vari aspetti del problema, offrendo riflessioni pedagogiche e filosofiche sulle nostre responsabilità di adulti e su come possiamo proteggere le nuove generazioni dai pericoli del mondo digitale e soprattutto da noi stessi, i cosiddetti adulti, e dalle nostre ormai malsane abitudini.
I contenuti postati sui social media da adulti, siano essi professionisti, addetti ai lavori o utenti comuni, rappresentano una vasta gamma di qualità e intenti. Questa varietà ha un impatto significativo sull'ambiente digitale e sulle esperienze degli utenti più giovani.
Molti professionisti utilizzano i social media per condividere conoscenze, approfondimenti e aggiornamenti nel loro campo. Questi contenuti possono essere estremamente utili e arricchenti per il pubblico, contribuendo alla diffusione di informazioni accurate e rilevanti.
Disinformazione e fake news: purtroppo però, non tutti i contenuti postati dagli adulti sono affidabili. La diffusione di fake news e disinformazione può avere gravi conseguenze, creando confusione e diffidenza. I social media possono ospitare, a volte, contenuti inappropriati, che potrebbero non essere adatti ai più giovani. Questo include immagini o video violenti, sessualmente riprovevoli o semplicemente non adatti al contesto di un pubblico giovane.
Gli adulti sono modelli di comportamento per i giovani. Se gli adulti mostrano un uso equilibrato e responsabile dei social media, possono insegnare ai giovani a fare lo stesso. Tuttavia, se gli adulti abusano dei social media, i giovani possono emulare questi comportamenti negativi.
Noi adulti abbiamo la responsabilità di educare noi stessi e i giovani alla consapevolezza digitale. È vero anche che limitare l'uso dei social media agli adulti potrebbe ridurre le opportunità di educare i giovani su come navigare nel mondo digitale in modo sicuro ed etico, nondimeno il quesito posto da Crepet ci fa comprendere che siamo proprio noi adulti, il vero problema!
È vero che molti problemi sui social media sono amplificati dai comportamenti degli adulti, come la diffusione di fake news; l'uso responsabile dei social media dovrebbe essere incoraggiato attraverso l'educazione piuttosto che attraverso i divieti, che potrebbero essere percepiti come una limitazione della libertà personale. È quindi fondamentale educare sia gli adulti che i giovani alla media literacy, ovvero la capacità di valutare criticamente le informazioni e i contenuti sui social media. Questo include riconoscere la disinformazione con senso di discernimento e comprendere l'impatto dei contenuti digitali che visioniamo tutti i giorni e per tante ore. Gli adulti devono essere consapevoli della loro responsabilità quando postano contenuti sui social media. Devono considerare l'impatto che i loro post possono avere su un pubblico variegato, compresi i più giovani.
I social media rappresentano una piattaforma potente che può essere utilizzata per diffondere conoscenza e creare connessioni, ma anche per propagare disinformazione e contenuti inappropriati. Gli adulti, in quanto principali creatori di contenuti, devono essere consapevoli della loro responsabilità e impegnarsi a postare contenuti di qualità ma soprattutto contenuti intelligenti e appropriati. Al tempo stesso, è essenziale promuovere l'educazione digitale tra i giovani per prepararli a navigare nel mondo online in modo sicuro e consapevole.
L'equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità è cruciale per creare un ambiente digitale sano e positivo per tutti. Gli adulti hanno un ruolo fondamentale nel guidare le nuove generazioni, dimostrando un uso consapevole e responsabile della tecnologia. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di proteggere i giovani dai pericoli del mondo digitale e promuovere una cultura di consapevolezza e responsabilità.
A PROPOSITO DI..
scritto da Abel Gropius
SU AWARENESS
Cresciamo spesso con il cuore diviso, tirato tra due luoghi che fingono di appartenersi e due anime che faticano a incontrarsi. Quando si arriva al Vomero – un quartiere ordinato, elegante ma privo di odori, voci, volto – si sperimenta uno straniamento che non si riesce a spiegare. Le stanze sono luminose ma sembrano vuote, il marmo nei bagni...
C'è un limite netto tra conflitto costruttivo e confronto sterile. Capire quando evitare un dibattito non è rinunciare alle proprie idee ma proteggere la propria energia mentale e la propria serenità interiore. Parlare con chi non è aperto al dialogo non arricchisce né te, né l'altro: è tempo perso, stress inutile, fonte di amarezza.