L'Accademia degli Incapaci: come il baronaggio universitario sta uccidendo l'innovazione

24.02.2025

L'EDITORIALE


scritto da Abel Gropius


Il conformismo intellettuale nel mondo accademico è un fenomeno complesso e radicato che spesso ostacola l'originalità e il pensiero critico. Questo problema può emergere per diverse ragioni, tra cui la pressione a conformarsi alle idee predominanti, la ricerca di approvazione da parte dei colleghi, e le dinamiche di potere all'interno delle istituzioni accademiche. 


Iniziamo col considerare le dinamiche sociali che contribuiscono al conformismo. Gli accademici, come tutti gli esseri umani, sono influenzati dal desiderio di appartenenza e approvazione. Questo desiderio può portare a un'adesione non critica alle idee dominanti, in quanto deviare dalle norme accettate può comportare l'emarginazione o il ridicolo. In un ambiente in cui la reputazione è fondamentale per ottenere finanziamenti, pubblicazioni e avanzamenti di carriera, la tentazione di conformarsi può essere potente. 


Massimo Cacciari, noto filosofo e accademico italiano, ha tenuto una Lectio Magistralis intitolata "Le molte vite della città" presso l'Università di Urbino. Durante il suo intervento, Cacciari ha espresso preoccupazioni riguardo all'impatto delle università telematiche sulle piccole città italiane.

Secondo Cacciari, le università telematiche, che offrono corsi e lauree online, potrebbero contribuire al declino delle università tradizionali situate in piccole città come Urbino. Egli sostiene che queste università online, spesso sostenute dalla politica, rischiano di svuotare le città universitarie di studenti e risorse, portando alla chiusura di istituzioni storiche.

Cacciari ha sottolineato l'importanza del progetto Bo-De Carlo, ideato dall'architetto Giancarlo De Carlo, che mirava a rivitalizzare le piccole città attraverso l'università, la ricerca, l'innovazione e la scuola. Tuttavia, con l'ascesa delle università telematiche, questo progetto rischia di fallire, poiché gli studenti potrebbero preferire ottenere una laurea online piuttosto che trasferirsi in una piccola città per studiare.

In sintesi, Cacciari ha evidenziato come le università telematiche possano rappresentare una minaccia per il futuro delle piccole città italiane, che rischiano di perdere una delle loro principali fonti di vitalità e sviluppo.


Un altro fattore che contribuisce al conformismo è la struttura stessa del sistema accademico. Le pubblicazioni scientifiche, in particolare, possono favorire il conformismo attraverso i processi di revisione tra pari. I revisori, essendo essi stessi parte della comunità accademica, possono avere pregiudizi che portano a favorire ricerche che confermano le opinioni prevalenti e a scoraggiare quelle che le sfidano. Di conseguenza, le idee originali e il pensiero critico possono avere difficoltà a emergere. Il conformismo intellettuale può anche essere alimentato dalle dinamiche di potere all'interno delle istituzioni accademiche. I leader accademici, come i professori ordinari o i direttori di dipartimento, hanno spesso il potere di influenzare le carriere dei colleghi più giovani. Questi ultimi, a loro volta, possono sentirsi obbligati a conformarsi alle idee dei loro superiori per garantirsi un futuro professionale sicuro. Tuttavia, è essenziale ricordare che l'originalità e il pensiero critico sono i pilastri del progresso scientifico e intellettuale. L'accademia dovrebbe essere un luogo in cui le idee possono essere esplorate liberamente e in cui il dissenso è accolto come un'opportunità per approfondire la comprensione e stimolare l'innovazione. Per contrastare il conformismo intellettuale, è necessario promuovere una cultura accademica che valorizzi la diversità delle idee e incoraggi il dibattito aperto e rispettoso.


Il conformismo intellettuale nel mondo accademico è un problema che richiede attenzione e azione. Solo attraverso l'impegno collettivo e la volontà di sfidare le norme esistenti possiamo creare un ambiente in cui l'originalità e il pensiero critico possano prosperare, portando a nuove scoperte e una comprensione più profonda del mondo che ci circonda.



Il caso di Hans Englund e Jonas Gerdin

Un'indagine condotta presso l'Università di Örebro in Svezia ha rivelato come un gruppo di ricerca abbia mostrato un alto livello di non conformità rispetto alle valutazioni quantitative delle prestazioni accademiche. Questo studio ha evidenziato come alcune qualità preesistenti del gruppo di ricerca, come l'importanza centrale e la legittimità esterna, abbiano contribuito a resistere alla pressione di conformarsi.

La revisione sistematica della ricerca sulla conformità

Una revisione sistematica condotta nel 2024 ha esplorato la prevalenza della conformità in vari contesti accademici. Gli studi hanno mostrato come la pressione sociale e le dinamiche di potere possano influenzare i comportamenti e le opinioni degli accademici, spesso portando a un'adesione non critica alle idee dominanti.

Il libro "Academic Freedom in an Age of Conformity" di Joanna Williams esplora come la libertà accademica sia minacciata da una cultura di conformità che limita la libertà di pensiero e il progresso della conoscenza. Williams sostiene che sia necessario difendere la libertà accademica e promuovere il dibattito aperto per garantire la possibilità di criticare e proporre nuove conoscenze. Questi esempi mostrano come il conformismo intellettuale possa manifestarsi in vari modi nel mondo accademico, influenzando la ricerca, la pubblicazione e la libertà di pensiero. È importante riconoscere e affrontare questi fenomeni per promuovere un ambiente accademico più aperto e innovativo.

Il fenomeno del baronato nelle università, noto anche come nepotismo accademico, è una pratica in cui posizioni accademiche e di ricerca vengono assegnate a parenti o amici, spesso senza un processo di selezione trasparente e meritocratico. Questo fenomeno è particolarmente diffuso in alcune regioni d'Italia, come Puglia, Campania e Sicilia. Un esempio emblematico è il caso di Giambattista Scirè, un accademico siciliano che ha denunciato la concorsopoli all'Università di Catania. Scirè ha scoperto che il concorso per una cattedra di Storia contemporanea era stato truccato a favore di una candidata non idonea. Questo caso ha portato all'attenzione pubblica e ha rivelato quanto radicato sia il baronato nell'accademia italiana. Per combattere questo fenomeno, è stato creato il movimento "Trasparenza e Merito", composto da oltre 650 docenti che hanno segnalato oltre 3.000 casi di abusi accademici in tre anni. Questo movimento mira a promuovere una selezione basata su merito e trasparenza, piuttosto che su connessioni personali. Il baronato non solo mina la qualità dell'istruzione e della ricerca, ma crea anche un ambiente di lavoro ingiusto e frustrante per i ricercatori e gli studenti. È essenziale riformare il sistema accademico per garantire che le posizioni siano assegnate in base al merito e non a relazioni personali.

Il fenomeno del baronato nelle università italiane, noto anche come nepotismo accademico, si intreccia strettamente con il conformismo intellettuale. Entrambi i fenomeni contribuiscono a creare un ambiente accademico che può soffocare l'originalità e il pensiero critico

Conformismo intellettuale e baronato

Il conformismo intellettuale si manifesta quando gli accademici sentono la pressione a conformarsi alle idee e agli approcci dominanti per ottenere approvazione, finanziamenti e avanzamenti di carriera.

Il baronato accentua questo problema perché le posizioni accademiche spesso vengono assegnate non per merito, ma per relazioni personali e familiari. Questo sistema di nepotismo crea un circolo vizioso in cui le stesse idee e metodologie vengono perpetuate, scoraggiando l'innovazione e il pensiero indipendente.

Quando i ricercatori sono costretti a conformarsi per avanzare nella loro carriera, queste opportunità vengono perse. Inoltre, il baronato può portare a una mancanza di diversità nelle opinioni e negli approcci, impoverendo il dibattito accademico e la qualità della ricerca.

Per affrontare questi problemi, è essenziale promuovere una cultura accademica basata su merito e trasparenza.

Movimenti come "Trasparenza e Merito" lavorano per denunciare gli abusi e promuovere una selezione equa e basata sulle competenze. Inoltre, le istituzioni accademiche devono adottare pratiche di selezione e valutazione più trasparenti e basate su criteri oggettivi. Il baronato e il conformismo intellettuale sono fenomeni interconnessi che minano l'integrità e l'efficacia del sistema accademico. 

Affrontarli è cruciale per creare un ambiente che valorizzi l'originalità, il pensiero critico e la giustizia.

La vicenda legata a Giambattista Scirè continua a suscitare attenzione. Recentemente, il GIP di Catania ha deciso di procedere con l'imputazione coatta per abuso d'ufficio contro il coordinatore dell'avvocatura dell'università, Vincenzo Reina, in relazione alla mancata proroga del contratto di Scirè. Scirè ha lottato per anni per ottenere una proroga del suo contratto di ricerca, sostenendo che il suo mancato rinnovo fosse il risultato di pratiche irregolari e ingiuste. Nonostante diverse sentenze a suo favore, la sua battaglia legale continua, evidenziando le difficoltà e le complessità del sistema accademico.

Questa vicenda mette in luce le dinamiche di potere e le possibili manipolazioni all'interno delle istituzioni accademiche, che possono avere un impatto significativo sulla carriera e sul benessere dei ricercatori.

Il rettore dell'Università di Chieti-Pescara, Sergio Caputi, ha aperto un procedimento disciplinare contro Agnese Rapposelli, vincitrice di un concorso per ricercatore dopo una lunga battaglia legale. Questo caso ha visto molteplici ricorsi e sentenze a favore di Rapposelli.

Il libro "Mala università. Privilegi baronali, cattiva gestione, concorsi truccati" di Giambattista Scirè è una denuncia coraggiosa e dettagliata del sistema di potere accademico in Italia. Scirè, storico e attivista per la trasparenza e il merito nell'accademia, esplora vari casi di nepotismo, clientelismo e abusi di potere all'interno delle università italiane. Il libro offre una mappa impressionante di casi e storie che violano la legge, i regolamenti e i codici etici degli atenei, mettendo in luce come interessi clientelari, familiari e talvolta mafiosi prevalgano sul merito e la trasparenza. Scirè descrive come il sistema accademico italiano spinga le migliori intelligenze a emigrare all'estero, danneggiando seriamente il paese. In appendice, Scirè include una lettera aperta alla presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendo un intervento per riformare il sistema accademico italiano. Il libro è un'importante testimonianza di chi ha scelto di esporre coraggiosamente le ingiustizie e di lottare per un cambiamento radicale.



Cronologia delle vicende di baronaggio universitario

  1. Inizio della battaglia di Giambattista Scirè

    • Anno: Inizi del 2000

    • Dettagli: Giambattista Scirè, storico e attivista, inizia la sua lotta per la trasparenza e il merito nell'accademia italiana. Denuncia pratiche irregolari e ingiuste all'interno delle università italiane, che ostacolano il rinnovo del suo contratto di ricerca.

  2. Pubblicazione del Libro "Mala università"

    • Anno: 2020

    • Dettagli: Giambattista Scirè pubblica il libro "Mala università. Privilegi baronali, cattiva gestione, concorsi truccati". Il libro denuncia casi di nepotismo, clientelismo e abusi di potere nelle università italiane, mettendo in luce le problematiche del sistema accademico.

  3. Procedimento disciplinare contro Agnese Rapposelli

    • Anno: 2023

    • Dettagli: Il rettore dell'Università di Chieti-Pescara, Sergio Caputi, apre un procedimento disciplinare contro Agnese Rapposelli, vincitrice di un concorso per ricercatore dopo una lunga battaglia legale. Il caso vede molteplici ricorsi e sentenze a favore di Rapposelli, evidenziando le difficoltà nel garantire la giustizia e il merito nell'accademia.

  4. Imputazione coatta per abuso d'ufficio contro Vincenzo Reina

    • Anno: 2022

    • Dettagli: Il GIP di Catania decide di procedere con l'imputazione coatta per abuso d'ufficio contro Vincenzo Reina, coordinatore dell'avvocatura dell'Università di Catania. La decisione è legata alla mancata proroga del contratto di Giambattista Scirè, che ha sostenuto per anni che il suo mancato rinnovo fosse il risultato di pratiche irregolari e ingiuste.

  5. Lettera aperta a Ursula von der Leyen

    • Anno: 2025

    • Dettagli: Giambattista Scirè include nel suo libro una lettera aperta alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, chiedendo un intervento per riformare il sistema accademico italiano, denunciando le ingiustizie e i privilegi baronali.

Questa cronologia mette in luce le principali tappe delle vicende legate al baronaggio universitario in Italia, evidenziando le dinamiche di potere e le problematiche che influenzano il sistema accademico.

In conclusione, l'intervento di Massimo Cacciari all'Università di Urbino evidenzia una sfida cruciale per il futuro delle piccole città italiane. L'avvento delle università telematiche potrebbe rappresentare una minaccia per le istituzioni accademiche tradizionali e per la vitalità delle città universitarie. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e preservazione delle realtà locali, affinché le piccole città continuino a essere centri di cultura, ricerca e sviluppo.

A tal proposito, il libro "Mala università. Privilegi baronali, cattiva gestione, concorsi truccati" di Giambattista Scirè è una denuncia coraggiosa e dettagliata del sistema di potere accademico in Italia. Scirè, storico e attivista per la trasparenza e il merito nell'accademia, esplora vari casi di nepotismo, clientelismo e abusi di potere all'interno delle università italiane. Il libro offre una mappa impressionante di casi e storie che violano la legge, i regolamenti e i codici etici degli atenei, mettendo in luce come interessi clientelari, familiari e talvolta mafiosi prevalgano sul merito e la trasparenza. Scirè descrive come il sistema accademico italiano spinga le migliori intelligenze a emigrare all'estero, danneggiando seriamente il paese.

Solo trovando un equilibrio tra innovazione e merito sarà possibile garantire un futuro prospero e sostenibile per le comunità locali e per il sistema accademico italiano.



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