Il Festival di Sanremo 2025: l’apoliticità come facciata della politicizzazione

15.02.2025


L'EDITORIALE


Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi in Italia, ha sempre avuto un ruolo cruciale nel riflettere le dinamiche sociali e politiche del Paese. L'edizione del 2025, condotta da Carlo Conti, non fa eccezione. Anzi, si pone come un perfetto esempio di come la presunta "apoliticità" possa spesso celare una politicizzazione profonda.


Un contesto difficile

Tra il Festival di Sanremo 2024, condotto da Amadeus, e quello del 2025, il mondo ha assistito alla tragica distruzione di Gaza. Le immagini e le notizie dei massacri palestinesi hanno suscitato indignazione globale e proteste studentesche, particolarmente accese in Italia. In questo contesto, la scelta del conduttore per l'edizione 2025 non è stata casuale.

Carlo Conti è stato scelto per garantire una certa neutralità, per evitare che un messaggio contro Israele potesse trovare spazio sul palco dell'Ariston. La decisione di evitare polemiche politiche è, paradossalmente, una scelta profondamente politica. Questo dimostra come il tentativo di depoliticizzare il Festival di Sanremo abbia in realtà accentuato la sua politicizzazione.

La musica come strumento di riflessione

La musica ha il potere di far riflettere, di emozionare e di unire le persone. Ma, partendo da un assunto del Prof. Alessandro Orsini, la tendenza a omologare musica e testo rischia di impoverire il potenziale critico e riflessivo della musica stessa. La musica non dovrebbe essere solo una piacevole colonna sonora, ma anche uno strumento per pensare e per confrontarsi con le realtà del mondo.

La critica all'omologazione tra musica e testo è particolarmente pertinente in un'epoca in cui la complessità e la profondità dei messaggi musicali sono spesso sacrificate in nome della leggerezza e del consenso. La musica deve tornare a essere un veicolo di pensiero critico e di cambiamento sociale.


Conti alla mano, la depoliticizzazione del Festival di Sanremo 2025 rende evidente la sua politicizzazione.
La distruzione di Gaza si è compiuta tra il Festival di Sanremo 2024 di Amadeus e il Festival di Sanremo 2025 di Conti. Il rischio di un messaggio contro Israele nell'edizione attuale era cresciuto al crescere dei palestinesi massacrati e delle proteste studentesche. Quindi è stato necessario un conduttore che desse un certo tipo di garanzie.
La musica serve per pensare, non per cantare.
Detesto il processo di omologazione tra musica e testo. Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza. Zero sassi contro i lapidati della piazza. Sul labbro soltanto un po' d'amarezza per chi mi ha giudicato con asprezza. Nessuna razza, ma un posto a sedere in una carrozza che schizza fango nei sentieri di un bosco che terrorizza. Chi è fuori dal branco conosce con fermezza ogni insicurezza. Non abbiate paura di parlare, lottate per un mondo migliore.


Nessuna razza, solo umanità

Non esiste una razza superiore, non c'è posto per il razzismo in un mondo che aspira a essere giusto e inclusivo. La lotta per un mondo migliore passa attraverso il coraggio di parlare, di sfidare l'ingiustizia e di difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

Il Festival di Sanremo, con la sua vasta platea e il suo impatto mediatico, ha il potere di influenzare le coscienze e di promuovere messaggi di inclusività e di rispetto. È importante che non si perda questa opportunità, che si sfrutti il palcoscenico dell'Ariston per promuovere un mondo migliore, più giusto e più umano.

Il Festival di Sanremo 2025 è un esempio illuminante di come la musica e la politica siano intrecciate in modi complessi e spesso sottili. La scelta di Carlo Conti come conduttore riflette la necessità di garantire un'apparente neutralità, ma dimostra anche quanto profondamente la politica influenzi ogni aspetto della nostra società.

La musica deve continuare a essere un mezzo per pensare, per riflettere e per lottare per un futuro migliore.


Il Festival di Sanremo 2025 rappresenta, come ogni anno, un momento di grande importanza per la cultura italiana. Tuttavia, quest'anno, l'evento assume una rilevanza ancora maggiore nel contesto della crisi in corso a Gaza. Di fronte a una situazione così grave, è imperativo riflettere su come comportarsi durante un evento di tale portata e su come trasmettere un messaggio significativo alle nuove generazioni che seguono il Festival.

Riconoscere la gravità della situazione

Prima di tutto, è fondamentale riconoscere pubblicamente la gravità della situazione a Gaza. Il Festival di Sanremo, con la sua vasta audience, può svolgere un ruolo cruciale nell'aumentare la consapevolezza su ciò che sta accadendo. Questo può essere fatto attraverso discorsi dei conduttori e degli artisti, dediche di canzoni o momenti di silenzio. Mostrare solidarietà con le vittime e le loro famiglie è un atto di umanità che non può essere ignorato.

Promuovere messaggi di pace e comprensione

La musica ha sempre avuto il potere di unire le persone e di promuovere messaggi di pace, tolleranza e comprensione reciproca. Durante il Festival, gli artisti possono esprimere il loro desiderio di un mondo migliore attraverso le loro performance e le loro parole. Canzoni che parlano di pace, di amore e di speranza possono avere un impatto significativo sul pubblico e ispirare le nuove generazioni a impegnarsi per un futuro più giusto e pacifico.

Educare e sensibilizzare il pubblico

Utilizzare la piattaforma del Festival per fornire informazioni accurate e contestualizzate sulla situazione a Gaza è essenziale. Brevi interventi di esperti o testimonianze di persone direttamente coinvolte possono aiutare a sensibilizzare il pubblico e a promuovere una maggiore consapevolezza. La conoscenza è il primo passo verso il cambiamento, e il Festival di Sanremo può essere un potente strumento educativo.

Incoraggiare l'azione e la solidarietà

Oltre a sensibilizzare, è importante incoraggiare il pubblico a prendere parte ad iniziative di solidarietà. Questo può includere donazioni a organizzazioni umanitarie che operano a Gaza o la partecipazione a campagne di sensibilizzazione. Coinvolgere attivamente il pubblico in azioni concrete può ispirare le nuove generazioni a fare la differenza e a contribuire a un cambiamento positivo.

Mantenere l'equilibrio tra solidarietà e politica

Infine, è cruciale mantenere un equilibrio tra l'espressione di solidarietà e la politicizzazione dell'evento. Il Festival di Sanremo deve rimanere un luogo di riflessione e speranza, senza diventare un campo di battaglia politico. L'obiettivo principale deve essere quello di promuovere la pace e la comprensione, offrendo al contempo un intrattenimento di qualità.

Il Festival di Sanremo 2025 ha il potenziale per essere molto più di un semplice evento musicale. Può diventare un esempio di come la musica e l'arte possano essere strumenti potenti per promuovere la pace e la comprensione in un mondo complesso e spesso diviso. Affrontando la situazione a Gaza con sensibilità e rispetto, e trasmettendo messaggi significativi alle nuove generazioni, il Festival può contribuire a creare un futuro migliore e più giusto per tutti.


Io sono spazzatura che spazza razza pura, non provo più paura, colleziono punti di sutura sul mio carnet di carne, lucido le mie cornee e metto a fuoco in modo tale, che neanche la forestale può far nulla, ho un obiettivo che trastulla i miei sensi di colpa, e sto più sotto di una talpa. Non gioco a fare il santo ribelle, entra nel mio vivaio, troverai soltanto nervi a fior di pelle. Nelle Cinecittà dell'arte, grandi fratelli chiusi, in un antro sono pronti ad uno scontro che persino Raf avrebbe perso il Self Control, e basta una gaffe a mandare a 'ffanculo anche il più pronto. Ne ho piene le palle... piuttosto non esco, nel gregge rimango soltanto se faccio il pastore tedesco. Kaputt al resto, detesto il processo di omologazione di musica e testo. Io salto come un popcorn su questa terra che brucia, su questa eterna sfiducia... Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza, zero sassi contro lapidati della piazza, sul labbro soltanto un po' di amarezza per chi mi ha giudicato con asprezza. Nessuna razza, ma un posto a sedere in una carrozza che schizza, fango nei sentieri di un bosco che terrorizza, chi è fuori dal branco conosce con fermezza ogni insicurezza. Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza, zero sassi contro lapidati della piazza, sul labbro soltanto un po' di amarezza per chi mi ha giudicato con asprezza. Nessuna razza, ma un posto a sedere in una carrozza che schizza, fango nei sentieri di un bosco che terrorizza, chi è fuori dal branco conosce con fermezza l'ebbrezza di una capa quando è rezza. Razze superbe, nessuno che si accoscia, rozzi che sparano razzi da una Katiuscia. Li lasci e raddoppiano, si fanno e si accoppano, strano fenomeno: loro si gonfiano, ma i tuoi nervi scoppiano. Sappiano che hanno tante voci e un suono unisono, per ogni Dotto che sfornano io rimango Pisolo e mi isolo, stono nel coro, volteggio sui miei di testicoli, non sulle palle di un toro. Spiazzo colui che con discorsi bui fa il duro, suppone verità che in quanto supposte se le metta nel culo. La situazione è delirante, è come la naja, dove chi più aveva potere più era ignorante, troppe cose sullo stomaco, mi viene il vomito, mi scopro cinico, mi cambio d'abito, ma non mi pettino, perchè mi piaccio scapigliato come Boito, non voglio essere interrotto. Cosa ti aspetti da me? A capo di un movimento non sarei mica contento... Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza, zero sassi contro lapidati della piazza, sul labbro soltanto un po' di amarezza per chi mi ha giudicato con asprezza. Nessuna razza, ma un posto a sedere in una carrozza che schizza, fango nei sentieri di un bosco che terrorizza, chi è fuori dal branco conosce con fermezza ogni insicurezza. Nessuna razza, io non sostengo nessuna razza, vostra altezza, zero sassi contro lapidati della piazza, sul labbro soltanto un po' di amarezza per chi mi ha giudicato con asprezza. Nessuna razza, ma un posto a sedere in una carrozza che schizza, fango nei sentieri di un bosco che terrorizza, chi è fuori dal branco conosce con fermezza l'ebbrezza di una capa quando è rezza.

Nessuna razza, Caparezza

In un evento come Sanremo, che è tradizionalmente visto come un'occasione di svago e spettacolo, scegliere di trattare argomenti di attualità e crisi umanitarie è un atto controcorrente. Questo può significare dedicare spazio durante le esibizioni o i discorsi dei conduttori per parlare della situazione a Gaza e delle sofferenze delle persone coinvolte.

La musica e l'arte possono essere potenti strumenti di denuncia e sensibilizzazione. Gli artisti che scelgono di esibirsi con canzoni che trattano di pace, giustizia e diritti umani stanno usando la loro voce per dare visibilità a questioni che spesso vengono ignorate dai media mainstream. Questo atto di coraggio può ispirare il pubblico a riflettere e a prendere posizione.

Andare controcorrente può anche significare promuovere attivamente la solidarietà verso le vittime di conflitti e crisi umanitarie. Durante il Festival, si possono organizzare raccolte fondi o campagne di sensibilizzazione per supportare le organizzazioni che lavorano sul campo a Gaza. Questo non solo dimostra un impegno concreto, ma educa anche il pubblico sull'importanza dell'azione collettiva.

Anche se è importante sensibilizzare e promuovere la consapevolezza, bisogna fare attenzione a non trasformare l'evento in un campo di battaglia politico. È fondamentale mantenere un equilibrio tra l'espressione di solidarietà e la natura di intrattenimento del Festival. Questo equilibrio può essere difficile da mantenere, ma è essenziale per non alienare il pubblico e mantenere l'attenzione sui messaggi di pace e speranza.

Sfruttare il palcoscenico di Sanremo per affrontare temi di attualità e crisi umanitarie significa andare controcorrente rispetto alle aspettative tradizionali. Tuttavia, è proprio attraverso questi atti di ribellione costruttiva che possiamo sperare di creare un mondo più consapevole e giusto. Trasmettere messaggi di pace, solidarietà e giustizia durante un evento così seguito può avere un impatto duraturo sulle nuove generazioni e ispirarle a impegnarsi attivamente per un futuro migliore.



In un mondo in cui l'egoismo e l'individualismo sembrano prevalere, esistono ancora persone che, con coraggio e determinazione, scelgono di dedicare la propria vita agli ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Lorenzo, conosciuto anche come Orso o Tekoşer, è uno di questi eroi, e il suo messaggio postumo rappresenta un faro di speranza e...