Goliarda Sapienza: l'Arte della Gioia e la trasposizione cinematografica che ne accende lo spirito

08.03.2025

Goliarda Sapienza è una figura unica nel panorama culturale italiano: attrice, scrittrice e ribelle per natura. La sua opera più celebre, L'Arte della Gioia, è un grido di libertà e una sfida alle convenzioni sociali e morali. Pubblicato postumo, questo romanzo è un viaggio appassionato nella vita di Modesta, la protagonista, che incarna il coraggio di costruirsi una vita all'insegna della piena autodeterminazione


L'opera di Goliarda Sapienza è rimasta a lungo nell'ombra, forse perché il suo messaggio era così dirompente e sfuggente alle catalogazioni letterarie dell'epoca. La sua scrittura è onesta, cruda e luminosa, ed esplora temi di genere, sessualità e potere con una sensibilità che la rende tanto attuale quanto audace.

La recente trasposizione cinematografica de L'Arte della Gioia rappresenta un tributo straordinario a quest'opera e alla donna che l'ha creata. Il film riesce a catturare la complessità emotiva e intellettuale di Modesta, dando vita a un'opera che non è solo un racconto biografico, ma un'esperienza trasformativa. Attraverso una regia sensibile e una scenografia che respira la Sicilia natia di Goliarda, il film ci invita a immergerci nel mondo di Modesta e a riflettere sul nostro stesso rapporto con la libertà e la gioia.

Guardare questo film non è solo un omaggio a Goliarda Sapienza, ma un'opportunità per conoscere più da vicino una delle grandi voci della letteratura italiana. È un invito a riscoprire la forza rivoluzionaria di una donna che ha osato vivere senza compromessi e a farci ispirare dal suo spirito indomito.


Valeria Golino si è presa la responsabilità di portare sullo schermo un'opera complessa e profonda come L'Arte della Gioia, un libro che ha sfidato il tempo e le convenzioni. La scelta di raccontare questa storia attraverso una miniserie in sei episodi sembra perfetta per esplorare la ricca evoluzione del personaggio di Modesta, che incarna uno spirito libero e ribelle in un'epoca di restrizioni. Tecla Insolia, con il suo talento, sembra una scelta incredibilmente promettente per il personaggio di Modesta, figura intrisa di sfumature e contraddizioni. La Golino riesce con maestria a catturare la complessità di questo personaggio, che attraversa temi di emancipazione, potere, sessualità e autodeterminazione. Modesta, con la sua audacia e la sua incessante ricerca di libertà, rappresenta un'eroina fuori dal comune, e questa narrazione, ambientata in una Sicilia ricca di contrasti, è profondamente evocativa.



La trama, basata sul libro postumo di Goliarda Sapienza, segue il viaggio audace e sensuale di Modesta, un personaggio che sfida le convenzioni e scuote ardentemente il pubblico. La storia e la politica giocano un ruolo cruciale nella vita di Modesta; il suo percorso di autodeterminazione e di emancipazione personale si intreccia strettamente con eventi storici e contesti politici che influenzano le sue scelte e la sua evoluzione. La guerra rappresenta un periodo di sconvolgimento e cambiamento che fornisce a Modesta l'opportunità di affermare la propria indipendenza. 

La crisi e il caos del conflitto permettono a Modesta di sfidare le norme sociali e trovare nuove possibilità di crescita personale. Vive durante l'ascesa del fascismo e del nazismo in Italia e in Europa. Questi movimenti totalitari rappresentano una minaccia per la libertà individuale, ma Modesta resiste e combatte per i suoi ideali, diventando un simbolo di opposizione e resistenza. Come la Prima Guerra Mondiale, anche la Seconda Guerra Mondiale crea un contesto di cambiamento radicale. 

Modesta utilizza questo periodo per rafforzare la sua determinazione e il suo impegno per la libertà e la giustizia sociale. Le lotte per i diritti delle donne e la ricerca di nuove forme di espressione e libertà influenzano profondamente la sua visione del mondo e le sue scelte di vita. In sintesi, la storia e la politica non sono solo il contesto in cui si svolge la vita di Modesta, ma diventano anche strumenti attraverso i quali lei può sfidare le convenzioni, affermare la propria identità e lottare per la libertà.




Una trasposizione che mantiene intatta la potenza del romanzo non rimanendo solo un tributo, ma un'opera che si fa custode e ponte per il futuro. È raro vedere una narrazione così potente, capace di ispirare riflessioni profonde sulla libertà individuale e sulla capacità di costruire la propria felicità, prendere vita sul piccolo schermo. 


IN ALTRE PAROLE..


Franca Rame, Alda Merini e Oriana Fallaci: l'essenza controcorrente di tre donne straordinarie

Ci sono figure che sfidano le convenzioni del loro tempo, che con il loro pensiero e la loro arte spezzano il corso della normalità per tracciare percorsi alternativi. Franca Rame, Alda Merini e Oriana Fallaci sono tra queste: tre donne profondamente diverse tra loro, ma unite da un comune spirito di ribellione che le ha rese controcorrente. Esplorare le loro vite significa immergersi in universi distinti e intensi, ognuno con la propria logica di dissidenza e libertà.

Franca Rame, la forza del teatro come strumento di denuncia, ha reso la scena il suo campo di battaglia. La sua arte non era mai solo intrattenimento, ma una critica sociale impietosa e spesso scomoda. Franca Rame non ha mai avuto paura di esporre i lati più oscuri della società, come nel potente monologo Lo stupro, che trasformava la sua personale esperienza di violenza in un atto di ribellione. La sua capacità di affrontare temi tabù con ironia e profondità ha fatto di lei una voce unica, una donna che usava l'arte come arma per sfidare il sistema.

Alda Merini, al contrario, ha trovato la sua forza nella fragilità. La poetessa dei Navigli ha abbracciato il caos della sua esistenza, trasformandolo in versi che vibrano di emozioni crude e autentiche. Le esperienze di ospedalizzazione psichiatrica, che avrebbero potuto spezzare chiunque, per Alda Merini sono diventate una fonte inesauribile di ispirazione. La sua poesia non cercava di adattarsi ai canoni letterari: era libera, istintiva e senza filtri. Alda ha vissuto e scritto in modo ondivago, sfuggendo alle rigide aspettative imposte alle donne e agli artisti.

Oriana Fallaci, invece, ha scelto di essere una guerriera sul fronte della verità. Giornalista e scrittrice, ha affrontato senza paura dittatori e potenti, portando alla luce realtà scomode. Fallaci incarnava l'indipendenza intellettuale, una donna che non si è mai piegata alle pressioni sociali o politiche. Con opere come Lettera a un bambino mai nato, ha portato avanti battaglie profonde sul senso della maternità, della libertà individuale e del destino. La sua inclinazione controcorrente emergeva anche dalle sue opinioni forti e, spesso, polarizzanti, che non lasciavano spazio a compromessi.

In fondo, ciò che accomuna queste tre figure è la loro ostinata ricerca di autenticità. Franca Rame attraverso il suo teatro militante, Alda Merini con la sua poesia selvaggia e Oriana Fallaci con il suo giornalismo combattivo, divisivo e controcorrente. Nessuna di loro si è mai adeguata passivamente al sistema, scegliendo invece di vivere e creare a modo proprio, seguendo una logica tutta loro. Ricordarle significa celebrare la loro forza e riconoscere il potere delle donne che osano essere diverse.



E poi, c'è Goliarda Sapienza: un'icona controcorrente che unisce tutte queste voci.

La sua Arte della Gioia non è solo un romanzo, ma un manifesto di libertà, un inno alla volontà di rompere con i dogmi e di inventarsi una vita secondo le proprie regole. Modesta, la protagonista, come Franca Rame, Alda Merini e Oriana Fallaci, incarna una figura di donna indomabile, che rifiuta di essere piegata da una società che la vuole limitata. Goliarda ha vissuto, scritto e amato con un'intensità che sfida ogni definizione, trasformando la sua opera e la sua esistenza in un esempio di ciò che significa essere veramente liberi.

In fondo, queste donne ci ricordano che essere controcorrente non significa solo opporsi, ma scegliere il proprio sentiero e vivere con una passione che lascia il segno. Celebrare Goliarda e le sue sorelle di spirito è un invito a riscoprire le nostre stesse possibilità di gioia e autenticità.


La carenza di lettura dei territori nasce forse dal progressivo distacco tra l'uomo e lo spazio che abita: un'assenza di consapevolezza delle stratificazioni storiche, culturali e identitarie che ogni luogo porta con sé. Lo sguardo che non produce "riguardo" è spesso figlio di una società che privilegia la velocità e la funzionalità, dimenticando...

Ci sono momenti nella vita in cui percepiamo il cambiamento prima ancora che accada. È un sussurro nel vento, un gioco di luce che si insinua tra le ombre, un ritmo nuovo che vibra sottovoce nel nostro quotidiano. Questo sussurro non è solo nella natura, ma anche dentro di noi. È un richiamo, un invito a fermarci e riflettere...