Nel XV secolo, Roma fu teatro di una scoperta tanto affascinante quanto misteriosa: la tomba di Tullia, figlia dell'oratore romano Marco Tullio Cicerone. La leggenda narra che, durante alcuni scavi lungo la Via Appia, gli operai trovarono una sepoltura che conteneva un corpo perfettamente conservato, come se fosse stato tumulato da poco, e una...
Don Bosco: un uomo del suo tempo e oltre
Nella fredda mattina dell'8 dicembre 1841, nella sacrestia di San Francesco d'Assisi, a Torino, si svolse un incontro destinato a cambiare la vita di molti giovani. Don Bosco, vicecurato di quella chiesa, si stava preparando per celebrare la Messa quando il sacrestano, infastidito dalla presenza di un giovane che non sapeva servire la Messa, iniziò a colpirlo duramente.
Il ragazzo, Bartolomeo Garelli, stava per fuggire quando Don Bosco, con voce calma ma ferma, chiese al sacrestano di lasciarlo stare. Chiamatelo, ho bisogno di parlargli; è mio amico, disse Don Bosco. Con queste parole, Don Bosco non solo placò l'ira del sacrestano, ma aprì un nuovo capitolo nella vita di Bartolomeo.
Dopo la Messa, Don Bosco iniziò a interrogare il giovane Garelli. Scoprì che Bartolomeo, orfano e analfabeta, viveva in una situazione di estrema difficoltà. Nonostante le avversità, Garelli dimostrò una grande voglia di imparare e migliorare la propria vita. Don Bosco, con la sua naturale amorevolezza e dedizione, decise di offrire a Bartolomeo l'opportunità di ricevere un'istruzione e una guida spirituale.
Questo incontro segnò l'inizio degli oratori festivi di Don Bosco, luoghi dove giovani come Bartolomeo potevano trovare un rifugio sicuro, istruzione e, soprattutto, amore. Don Bosco non vedeva solo ragazzi problematici, ma intravedeva il loro potenziale e si impegnava a coltivarlo.
Il racconto di Bartolomeo Garelli è emblematico della missione di Don Bosco: trasformare la vita dei giovani attraverso l'educazione, il rispetto e l'amore. La sua capacità di vedere oltre le apparenze e di offrire speranza a chi ne aveva più bisogno ha lasciato un'impronta indelebile nella storia.
Ancora oggi, l'opera salesiana continua a seguire le orme di Don Bosco, dedicandosi ai giovani e ai loro sogni. La storia di Bartolomeo Garelli è solo una delle tante testimonianze del potere trasformativo della gentilezza e della dedizione di Don Bosco.
Don Bosco nella società moderna
Nel mondo odierno, segnato da cambiamenti rapidi e incertezze, la figura di Don Bosco rappresenta un faro di speranza e stabilità. Le sfide che i giovani affrontano oggi, come la pressione sociale, la disoccupazione e la mancanza di opportunità, richiedono la presenza di educatori e mentori che sappiano vedere oltre le difficoltà immediate e coltivare il potenziale nascosto in ciascun individuo.
Don Bosco, con il suo metodo educativo basato sull'amorevolezza, la ragione e la religione, offre un modello di educazione inclusiva e umana che potrebbe contrastare l'alienazione e la disperazione che molti giovani sentono. Il suo approccio, centrato sul rispetto reciproco e sulla costruzione di una comunità affettiva, è più che mai rilevante in una società dove la connessione umana sembra spesso sacrificata all'altare della tecnologia e della competitività.
Il progressivo smantellamento di metodi educativi che pongono l'accento sulla dimensione umana e affettiva dell'apprendimento è una perdita per la società. Riportare al centro del sistema educativo i valori di Don Bosco potrebbe significare offrire ai giovani non solo le competenze tecniche, ma anche la forza morale e la resilienza necessarie per affrontare le sfide del futuro con speranza e determinazione.
In un mondo che cambia rapidamente, la lezione di Don Bosco rimane immutata: ogni giovane ha un valore unico e inestimabile, e solo attraverso l'amore e la dedizione possiamo aiutare ciascuno a scoprire e realizzare il proprio potenziale.
Don Bosco e la modernità
Il tema «don Bosco e la modernità» offre una prospettiva affascinante per valutare il ruolo di don Bosco nella vita della Chiesa e nella storia italiana. Questo argomento è stato approfondito in vari studi, tra cui il volume curato da Francesco Traniello, “Don Bosco nella storia della cultura popolare”.
Modernità e metodo educativo
Uno degli aspetti più innovativi di don Bosco è il suo metodo educativo. Egli valorizzava la libera espressione dei giovani, le loro risorse intime e personali, piuttosto che sottoporli a modelli precostituiti. Questo approccio è una chiara anticipazione di alcune intuizioni dell'umanesimo personalistico del nostro secolo, che pone al centro la dignità e lo sviluppo individuale della persona.
L'oratorio: un'antica istituzione con nuovi orizzonti
Don Bosco modernizzò l'uso dell'oratorio, trasformandolo in un mezzo efficace di inserimento e presenza della Chiesa nella nuova realtà urbana. Questa trasformazione rende l'oratorio non solo un luogo di formazione religiosa, ma anche un centro di aggregazione sociale, educativo e culturale, capace di rispondere alle esigenze della gioventù urbana.
La predilezione per la città
Contrariamente alla cultura cattolica dell'epoca, che privilegiava la campagna, don Bosco mostrò una particolare attenzione e predilezione per la città. Egli comprese le sfide e le opportunità offerte dalla realtà urbana e si dedicò a fornire ai giovani strumenti per affrontare la vita cittadina, contribuendo al loro inserimento sociale e lavorativo.
La complessità della modernità
Il termine "modernità" è complesso e controverso, ma nel caso di don Bosco, questa parola racchiude vari aspetti del suo operato. La sua capacità di anticipare i bisogni educativi del futuro, la sua abilità nel trasformare istituzioni antiche in strumenti moderni di supporto e la sua visione innovativa per la gioventù urbana ne fanno una figura chiave per comprendere le dinamiche tra tradizione e innovazione nella Chiesa e nella società italiana.
Un uomo del suo tempo e oltre
Don Bosco è riuscito a essere un uomo del suo tempo, rispondendo alle esigenze immediate della sua comunità, ma ha anche saputo guardare oltre, ponendo le basi per un modello educativo e pastorale che continua a essere rilevante. La sua eredità vive non solo nelle istituzioni che ha fondato, ma anche nei principi pedagogici che ha promosso.
Riflettere su don Bosco e la modernità ci permette di apprezzare la sua capacità di integrare tradizione e innovazione, rispondendo ai bisogni del suo tempo e ponendo le basi per il futuro. La sua visione educativa, il suo impegno per la città e la sua attenzione ai giovani sono testimonianze del suo ruolo pionieristico e della sua influenza duratura nella storia della Chiesa e dell'Italia.
Questo esame di don Bosco attraverso la lente della modernità ci invita a continuare a esplorare e ad applicare i suoi principi, adattandoli alle sfide del nostro tempo e rimanendo fedeli al suo spirito di innovazione e umanità.
Federico Faggin, il padre del microprocessore e uno dei pionieri dell'intelligenza artificiale, crede che l'intelligenza artificiale (IA) non potrà mai superare l'uomo per una ragione fondamentale: la coscienza umana. Secondo Faggin, la coscienza, il libero arbitrio, il dubbio e i sentimenti sono qualità che non possono essere replicate da una...