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Annina Nosei: l’artefice del cambiamento nell’arte contemporanea
Annina Nosei è un nome che risuona con profondo rispetto nel mondo dell'arte contemporanea. Nata in Italia in una famiglia di accademici, Nosei ha scritto la sua tesi di dottorato su Marcel Duchamp all'Università di Roma. La sua passione per l'arte e la sua visione acuta l'hanno portata a diventare una delle figure più influenti nel panorama artistico internazionale.
Nel 1980, Nosei aprì la sua galleria a New York, rapidamente affermandosi come una giocatrice astuta in un mondo dell'arte in rapida evoluzione. La sua galleria divenne un punto di riferimento per l'arte emergente, ospitando una delle prime mostre che collegavano le stelle nascenti della pittura come Francesco Clemente, Julian Schnabel e Robert Longo.
Tuttavia, è la sua associazione con Jean-Michel Basquiat che ha segnato indelebilmente il suo nome nella storia dell'arte. Annina Nosei incontrò Basquiat quando era ancora un artista emergente, e non solo decise di rappresentarlo, ma gli fornì anche uno studio spazioso dove potesse dipingere le sue grandi tele. Questo gesto non solo lanciò Basquiat nel mainstream dell'arte americana ma creò anche un precedente riguardo al supporto e alla promozione degli artisti emergenti da parte di un operatore culturale e mecenate.
Nosei ha avuto il coraggio di scommettere su Basquiat, un giovane artista afroamericano con uno stile frenetico e ribelle, in un'epoca in cui la diversità era ancora poco rappresentata nel mondo dell'arte. Il suo sostegno non solo ha cambiato la vita di Basquiat ma ha anche aperto la strada a una nuova generazione di artisti e ha contribuito a ridefinire il concetto di arte contemporanea.
La sua capacità di riconoscere il talento e di promuovere artisti che sfidavano le convenzioni ha fatto di Annina Nosei una figura chiave nella trasformazione dell'arte contemporanea. Ha mostrato un impegno costante nella promozione di artisti donne, essendo una delle prime gallerie americane a esporre opere di Ghada Amer e Shirin Neshat, tra gli altri.
Nosei ha paragonato l'opera di Basquiat alla musica jazz e ha respinto l'idea di una distinzione tra cultura alta e bassa, sostenendo che "è cultura o non è cultura". Questa filosofia si riflette nella sua pratica curatoriale, che ha sempre cercato di superare i confini e le etichette, promuovendo un dialogo aperto e inclusivo nell'arte.
Annina Nosei non è solo una gallerista o una promotrice dell'arte; è una visionaria che ha saputo vedere oltre le tendenze del momento e ha giocato un ruolo cruciale nel plasmare il volto dell'arte contemporanea. Il suo impatto è tangibile ancora oggi, e il suo lascito continua a ispirare artisti e curatori in tutto il mondo.
La relazione tra Jean-Michel Basquiat e Annina Nosei è stata un capitolo significativo nella storia dell'arte contemporanea.
Incontro e sostegno Iniziale
Nel 1981, Annina Nosei scoprì l'artista emergente Jean-Michel Basquiat durante la mostra New York/New Wave, curata da Diego Cortez al MoMA PS1 di New York. Invitò Basquiat a partecipare alla sua mostra collettiva Public Address nello stesso anno.
Nosei fornì a Basquiat uno spazio studio nel seminterrato della sua galleria al 100 Prince Street a SoHo.
Prima mostra personale di Basquiat
Nel marzo 1982, Annina Nosei organizzò la prima mostra personale americana di Basquiat nella sua galleria.
Basquiat si trasferì in un loft che fungeva anche da studio al 101 Crosby Street a SoHo. Tuttavia, ci furono conflitti tra Nosei e Basquiat riguardo alle transazioni delle sue opere d'arte.
Nosei ha avuto il coraggio di scommettere su Basquiat, un giovane artista afroamericano con uno stile ribelle, in un'epoca in cui la diversità era ancora poco rappresentata nell'arte. Questo sostegno non solo ha lanciato Basquiat nel mainstream dell'arte americana, ma ha anche aperto la strada a una nuova generazione di artisti e ha ridefinito il concetto di arte contemporanea. La relazione tra Nosei e Basquiat è un esempio di come una gallerista visionaria possa cambiare il corso dell'arte e influenzare il panorama culturale.
Chiusura della galleria e lascito
La Annina Nosei Gallery ha chiuso nel 2006. Nosei ha donato gran parte dell'archivio della galleria alla Fales Library and Special Collections della New York University (NYU). Nel 2024, ha donato i cataloghi della galleria al Germano Celant Research Center - Magazzino Italian Art a Cold Spring, New York.
La Fondazione Magazzino Italian Art è un punto di riferimento imprescindibile per studiosi e studenti che desiderano approfondire la loro conoscenza dell'arte italiana. Il Centro di Ricerca Germano Celant, intitolato al celebre critico e storico dell'arte, offre una risorsa inestimabile per la ricerca accademica.
Con una biblioteca estesa e un archivio che comprende pubblicazioni su una vasta gamma di argomenti, il centro è un crogiolo di sapere. Gli argomenti trattati spaziano dall'arte italiana del dopoguerra e contemporanea, al design, all'architettura, fino al vetro di Murano. La collezione pone un'attenzione particolare al movimento dell'Arte Povera, con quasi 1.000 libri sull'argomento a disposizione dei ricercatori.
Magazzino Italian Art offre ai ricercatori l'opportunità unica di leggere le più importanti pubblicazioni sull'Arte Povera e, allo stesso tempo, di ammirare le opere d'arte dal vivo. Attualmente, il Centro di Ricerca Germano Celant vanta oltre 5.000 pubblicazioni, di cui 330 sono materiali rari e d'archivio come fotografie, inviti e poster. Annina Nosei non è solo una gallerista, ma una visionaria che ha contribuito a plasmare l'arte contemporanea attraverso il suo sostegno a Basquiat e altri artisti emergenti.
Gli artisti contemporanei hanno un grande rispetto per Annina Nosei, riconoscendola come una figura chiave che ha contribuito a plasmare il panorama dell'arte contemporanea. Ecco alcune opinioni e riflessioni.
Annina Nosei è celebrata per la sua capacità di riconoscere e promuovere talenti emergenti, come dimostra il suo ruolo cruciale nel lancio della carriera di Jean-Michel Basquiat. La sua galleria è stata un punto di riferimento per l'arte emergente e per artisti come Ghada Amer e Shirin Neshat, che hanno trovato in lei una promotrice impegnata.
Nosei è apprezzata per il suo impegno nel promuovere la diversità nell'arte, rappresentando artisti di varie nazionalità e sfondi culturali. Ha contribuito a ridefinire il concetto di arte contemporanea, superando i confini e le etichette, e promuovendo un dialogo aperto e inclusivo. Gli artisti contemporanei vedono in Nosei un modello di gallerista visionaria, la cui pratica curatoriale ha sempre cercato di superare i confini e le etichette. La sua filosofia che "è cultura o non è cultura" continua a ispirare artisti e curatori, enfatizzando l'importanza di un approccio inclusivo e senza pregiudizi nell'arte.
Annina Nosei è vista come una pioniera che ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte contemporanea, e il suo lascito continua a essere una fonte di ispirazione per gli artisti di oggi.
A proposito di..
In una recente asta d'arte, un'opera di Jean-Michel Basquiat, intitolata "Untitled (Portrait of Famous Ballplayer)", 1981, è stata venduta per una cifra impressionante di $7,892,5001. Questo dipinto è diventato il secondo lotto più prezioso della serata.
L'opera è un esempio emblematico del talento di Basquiat, che combina la libertà gestuale della scrittura graffiti con le tradizioni dell'arte fine per esplorare temi di razza, identità personale e identità nazionale attraverso la lente dell'iconografia dell'artista. Questo dipinto è stato creato durante un periodo di trasformazione per Basquiat, segnato dalla sua crescente visibilità nel mondo dell'arte.
Entrambe le opere provengono dalla collezione dell'antropologo Francesco Pellizzi, un noto storico e collezionista che ha acquisito i dipinti direttamente da Annina Nosei, il primo gallerista di Basquiat. Pellizzi ha acquistato "Untitled (Portrait of Famous Ballplayer)" per $14,000 e un altro dipinto per $12,000.
Francesco Pellizzi (1940-2023) è stato un noto antropologo, storico e collezionista d'arte1. Nato a Roma il 14 luglio 1940, Pellizzi ha studiato antropologia a Roma, Parigi e Cambridge, dove ha studiato con alcuni dei migliori insegnanti, da Levi-Strauss in poi.
Pellizzi è stato un Senior Fellow dell'Italian Academy fin dall'inizio e il suo sostegno per l'Accademia è stato inequivocabile. Ha co-fondato e diretto la rivista "RES: Anthropology and Aesthetics", che sarà una testimonianza duratura non solo delle sue capacità e della sua gamma intellettuale, ma anche della moltitudine di amici che aveva in così tante discipline.
Ha costruito una straordinaria collezione di oggetti provenienti da paesi lontani, molti dei quali ha donato ai musei appropriati. Numerosi altri oggetti sono rimasti nella sua casa, insieme alla testimonianza materiale del suo straordinariamente ricco coinvolgimento con l'arte contemporanea, opere di Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Vija Celmins, George Condo, Julio Galan, Daniel Lezama, Dan Flavin e molti altri.
Pellizzi ha avuto una vasta gamma di occupazioni principali, tra cui Editor e Co-Fondatore del RES Journal of Anthropology and Aesthetics presso il Peabody Museum of Archaeology and Ethnology e l'Art Museum, Harvard University. Ha anche ricoperto diverse posizioni di insegnamento, tra cui Professore (Aggiunto) di Storia dell'Arte presso The Cooper Union for the Advancement of Science and Art, New York.
Nato nel 1994 a Sittingbourne, Kent, George Rouy è una delle voci emergenti più incisive nel panorama artistico contemporaneo. La sua pratica pittorica, caratterizzata da un'esplorazione audace e fluida del corpo umano, si colloca all'incrocio tra figurazione e astrazione, creando un dialogo viscerale tra forma, materia e colore.
"Attraversare i muri" è l'autobiografia di Marina Abramović, scritta in collaborazione con James Kaplan e tradotta in italiano da Alberto Pezzotta. Pubblicato da Bompiani nel 2016, questo libro offre uno sguardo intimo e potente sulla vita e sull'arte di una delle figure più iconiche e controverse dell'arte contemporanea.
Secondo Wikipedia la bellezza è un concetto astratto, generalmente definita come la qualità di una cosa che viene percepita (specialmente con la vista e l'udito) e che fornisce una sensazione duratura di piacere, significato o soddisfazione. La cosa può essere un luogo, un paesaggio, una persona, un essere vivente, un oggetto, un'idea o un'opera...