en-Riflessi urbani: l’ordinario trasformato in straordinario di Kostis Argyriadis

09/06/2024

Kostis Argyriadis è un fotografo nato nel 1981 a Salonicco, in Grecia. Ha studiato fotografia con una borsa di studio presso la ESP Photography School of Continuing Education e ha avuto come mentore Stratos Kalafatis. Argyriadis ha esplorato il quotidiano e l'ordinario, intrecciando questi aspetti con le molteplici sfaccettature di una realtà fluida, trasformando figure umane e paesaggi urbani in specchi deformanti di allucinazioni e illusioni del subconscio individuale e collettivo.

Nella sua mostra più recente, intitolata DD/MM/YYYY, ha esplorato i resti del tempo, ciò che rimane nelle crepe della vita e dell'esistenza. Il suo lavoro è stato esposto sia in Grecia che all'estero, attraverso una serie di mostre individuali e collettive. Argyriadis ha scoperto una sorta di patria artistica nell'espressività e nella frugalità narrativa della fotografia in bianco e nero, che utilizza per plasmare le innumerevoli sfaccettature delle città in una cronaca di geografia umana all'interno del nuovo mondo coraggioso della trasformazione dello spazio vitale. La sua fotografia in bianco e nero è descritta come più astratta, capace di concentrarsi più facilmente e direttamente su nozioni sottili rispetto alla fotografia a colori. È più minimale e simbolica, lasciando più spazio all'azione dello spettatore, poiché stimola il passaggio dal bianco e nero ai colori della vita reale.

Argyriadis ha trovato ispirazione iniziale nella sua infanzia, utilizzando una fotocamera compatta per catturare le vite degli altri e i momenti e le situazioni banali che vivevano. La sua passione per la fotografia è stata poi accesa da un documentario sul fotografo giapponese Daido Moriyama, che ha visto durante un seminario tenuto da Stratos Kalafatis.


Le influenze artistiche di Kostis Argyriadis sono piuttosto variegate e profonde. Egli stesso ha citato l'influenza dei principi fondamentali di Andy Warhol, così come del filosofo antico Platone, che affermava che l'artista è due volte distante dalla realtà: c'è l'idea, c'è una copia di essa, che è l'oggetto, e l'artista imita questo oggetto. Argyriadis cerca di riprodurre il mondo come un fenomeno del vedere, come un'esperienza massiccia del vedere e come un rumore ripetibile che consumiamo e che allo stesso tempo consuma noi.

Nel suo lavoro, Argyriadis esprime la ripetizione e la somiglianza tra cose, umani e idee, proponendo l'idea che siamo tutti uguali in un modo sbagliato, che ci stiamo trasformando in niente e nessuno. Questo progetto, che comprende quasi 500 immagini ripetute periodicamente su fogli di contatto, ha come sfondo salvifico alcuni paesaggi industriali o alcune immagini che esagerano questa sensazione.

Argyriadis ha trascorso molto tempo a Londra, che per le sue dimensioni è ideale per vedere il totalitarismo del capitalismo. Ha vagato per la città scattando foto, arrivando a comprendere, o meglio a sentire, che tutto intorno a noi è composto da modelli ripetitivi che ci sovrastano silenziosamente e prendono il sopravvento sullo spazio intorno a noi e su noi stessi.

Queste influenze hanno plasmato il suo stile unico e la sua visione artistica, che si riflette nelle sue opere fotografiche.



I temi ricorrenti nel lavoro di Kostis Argyriadis includono l'esplorazione del quotidiano e dell'ordinario, la trasformazione di figure umane e paesaggi urbani in specchi deformanti di allucinazioni e illusioni del subconscio individuale e collettivo1. Il suo interesse si concentra anche sui resti del tempo, su ciò che rimane nelle crepe della vita e dell'esistenza.

Argyriadis utilizza la fotografia in bianco e nero per plasmare le innumerevoli sfaccettature delle città in una cronaca di geografia umana all'interno di un mondo distopico determinato dalla nuova dimensione e trasformazione dello spazio vitale. Questo approccio gli permette di concentrarsi su nozioni sottili in modo più diretto e astratto rispetto alla fotografia a colori, essendo il suo approccio più minimale e simbolico.

Argyriadis affronta temi come la ripetizione e la somiglianza tra cose, umani e idee, proponendo il concept che siamo tutti uguali in un modo però sbagliato, che ci stiamo trasformando in niente e nessuno. Il suo lavoro riflette la sua personale visione della trivialità di certi modelli quotidiani urbani e non della vita che conduciamo, insieme all'assurdo e all'inconsequenziale del reale e alle sue trasformazioni.

Questi temi sono esplorati attraverso il suo occhio critico e la sua capacità di organizzare visivamente il caos del mondo circostante, catturando la complessità dell'esperienza umana sia nella tragedia che nella commedia.


Per approfondire sul suo lavoro e la sua ricerca puoi vedere qui.




Bruno Barbieri, born in Medicina, is an Italian chef, television host and entrepreneur. He is known for his lively personality and his passion for cooking, which is reflected in his dishes full of flavor and creativity. But in addition to his undoubted culinary skills, Barbieri is also a person of great humanity, elegance and beauty of soul.

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